Rievocazioni storiche, Realacci: Occorre fare sistema, hanno un potenziale unico

fonte: [Agcult.it] 02/06/2017

Creare un sistema di tutte le principali manifestazioni di rievocazioni e giochi storici creando un albo nazionale. Riconoscere questo patrimonio e farne un elemento di identità del paese. E’ l’obiettivo della proposta di legge presentata all’inizio di questa legislatura dal deputato Pd Ermete Realacci che mira a salvaguardare le manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici. Manifestazioni che, a giudizio del presidente onorario di Legambiente, costituiscono un’antica e nobile tradizione delle strade e delle piazze italiane. “L’insieme di questi eventi – ha dichirato Realacci ad AgCult -, oltre a rappresentare un circuito di storia, di cultura e di partecipazione, rappresenta una potenziale attrattiva unica. Se si mettessero insieme queste iniziative, se si rendessero note in Italia e all’estero, avremmo un bouquet di suggestioni e di scelte che nessun paese può vantare. Ovviamente selezionando tra ‘la sagra della ranocchia’ e il Palio di Siena…”.

L’esame in Commissione Cultura della Camera

L’esame della commissione Cultura della Camera in sede referente è iniziato il 24 maggio scorso e il 30 si è tenuto il dibattito generale sulla pdl. Proposta che “ho presentato da tempo raccogliendo anche parecchie firme – ha notato il primo firmatario -. Si era un po’ arenata, ora spero che ci possa essere un’accelerazione”. E in effetti adesso la Commissione guidata da Flavia Piccoli Nardelli ne ha ripreso l’esame. La relatrice Caterina Pes (Pd) ha ricordato come la Convenzione Internazionale Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, definisce come patrimonio culturale immateriale “ampie categorie di beni, tra le quali tradizioni orali, lingue, arti dello spettacolo, consuetudini sociali, eventi rituali e festivi, conoscenze ed abilità artigiane che i gruppi e anche gli individui riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”. La stessa Convenzione, ha evidenziato, “affida ad ogni Stato contraente il compito di individuare gli elementi del patrimonio culturale immateriale presente sul suo territorio e di adottare i provvedimenti necessari a garantirne la salvaguardia”.

Il nodo del Fondo presso il Mibact

La proposta di legge si pone l’obiettivo, come detto, di sistematizzare attraverso un albo l’insieme delle manifestazioni eccellenti, di prevedere agevolazioni fiscali per chi le sostiene e di istituire un fondo ad hoc presso il Mibact “per la promozione, il sostegno e la valorizzazione” da finanziare con parte (non superiore al 30%) delle “vincite non riscosse del gioco del lotto e delle lotterie nazionali”. Nel dibattito in commissione la deputata Pd Manuela Ghizzoni ha fatto presente che “la legge di bilancio 2017 prevede già l’istituzione, nello stato di previsione del Mibact, di un Fondo per la rievocazione storica, con finalità analoghe a quelle promosse dalla proposta di legge in discussione”. Pertanto la Ghizzoni ha proposto di verificare se sia veramente necessario istituire un altro Fondo come previsto dall’articolo 4 della pdl. “Si può usare quello già previsto dalla Legge di Bilancio, anche perché non viene utilizzato” ha commentato il presidente della Commissione Ambiente di Montecitorio. E ha aggiunto, “è stato istituito ma nessuno sa come usarlo. In ogni caso, io ritengo più importante l’azione di catalogo, selezione e comunicazione che non quello di finanziamento. È certamente utile la parte delle agevolazioni fiscali”.

Come nasce la legge sulle Rievocazioni storiche

“L’Italia da questo punto di vista ha un patrimonio che non ha paragoni con nessun altro paese – ha spiegato l’esponente Pd -. Girando il nostro paese si scopre un serbatoio di suggestioni, di bellezza e di passione che sono straordinarie”. E ha raccontato: “Io sono pisano di adozione, solo a Pisa ci sono tre o quattro manifestazioni straordinarie. Dal gioco del Ponte col suo relativo corteo alle Repubbliche marinare (che accomuna Pisa, Genova, Amalfi e Venezia) fino a una festa fantastica che si chiama la Luminara e si fa nel giorno di San Ranieri (la sera del 16 giugno, ndr). In uno scenario da sogno, vengono spente tutte le luci della città e illuminate con 120mila fiammelle messe su particolari intelaiature poste sul corso dell’Arno. Una visione magica”.

E ha aggiunto: “L’insieme di queste manifestazioni, oltre a rappresentare un circuito di storia, di cultura e di partecipazione, rappresenta una potenziale attrattiva unica. Se si mettessero insieme queste iniziative, se si rendessero note in Italia e all’estero, avremmo un bouquet di suggestioni e di scelte che nessun paese può vantare”. Realacci, citando Marcel Proust, Ha concluso: “Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”. Ecco, allora quello che per il presentatore della proposta di legge occorre fare: “Guardare questo fenomeno con occhi diversi”. Anche perché “ovunque in Italia ci sono manifestazioni eccellenti, ma non dialogano tra loro e non sono percepite come un sistema in Italia e all’estero”.

La Convenzione Internazionale per la Salvaguardia dei Beni culturali Immateriali

La Convenzione denominata The Convention for Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, è stata approvata all’unanimità nella 32° sessione della Conferenza Generale a Parigi il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia il 27 settembre 2007. La Convenzione Internazionale per la Salvaguardia dei Beni culturali Immateriali considera fondamentale l’interdipendenza tra patrimonio culturale immateriale e patrimonio culturale tangibile definito nella Dichiarazione di Yamato. La tutela del patrimonio Culturale Immateriale è definita salvaguardia. Per salvaguardia si intendono le misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni quali: l’identificazione, la documentazione, la preservazione, la protezione, la promozione e la valorizzazione.

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